Il mio sito al primo posto su Google ?
Lo chiedono in tanti, il primo posto su Google o “almeno” la prima pagina del motore di ricerca. Essere primi fra milioni e milioni di siti che hanno le medesime parole chiave. E’ fattibile? Non è certo semplice, ma seguendo alcune regole attentamente potete garantirvi una posizione fra le migliori. A patto di capire come funziona il sistema, e non approcciare, alla maniera italianeggiante, con un semplice “ho capito tutto, ora so io”.
Intanto chiariamo che non c’è un sistema automatico – nemmeno pagando – per arrivare in prima posizione nelle ricerche organiche di Google. Se ci pensate un secondo, è questo il bene del web. Se tutte le vostre ricerche portassero a un risultato sponsorizzato, invece che a un risultato pertinente, sareste altrettanto entusiasti del web? Sarebbe come vedere solo pubblicità in televisione, sempre e solo pubblicità, al posto di qualsiasi programma.
In realtà è lo stesso Google che decide in che posto deve posizionarsi un sito e lo fa sulla base dei risultati dei suoi algoritmi: formule che incrociano dati e stabiliscono quali siano i siti più adatti a soddisfare le richieste degli utenti per ogni argomento.
E allora? Come si fa a essere primi su Google ?
L’arte di far piacere un sito a Google, e di conseguenza a tutti gli altri motori di ricerca, si chiama SEO (search engine optimization – ottimizzazione per i motori di ricerca).
La definiamo arte, piuttosto che tecnica, dato che il successo dipende molto dall’esperienza, dall’intuito e dalla sperimentazione. Sarebbe troppo semplice potersi affidare solo a regole e tecniche da manuale, pur se sono un’ottimo punto di partenza. Questa è la differenza fra un’agenzia di comunicazione, una agenzia di marketing digitale, e un semplice appassionato che pensa di aver scoperto la “chiave”.
Di sicuro vi posso dire che una buona SEO richiede tempo e a volte continua sperimentazione: se una strategia non funziona se ne deve adottare un’altra fino ad ottenere il posizionamento migliore possibile. Per questo motivo i servizi gratuiti o a basso costo, di quelli che potreste trovare con pochi dollari su Fiverr, ad esempio, non possono portare risultati. Nemmeno risultati scarsi, anzi rischiano di essere controproducenti e dannosi per il sito che volete ottimizzare per i motori di ricerca.
Sul web ci sono migliaia, milioni di pagine che spiegano come arrivare per primi su Google e sugli altri motori – da non dimenticare ad esempio Bing – ma il punto è, almeno per ciò che al momento guardano gli algoritmi, il contenuto.
Molti anni fa esistevano pagine che ripetevano decine, centinaia e migliaia di volte le parole chiave. Le scrivevano in bianco su bianco, per evitare che i visitatori le vedessero e non capissero nulla del sito. Sembravano quelle lavagne che cinquant’anni fa i maestri facevano riempire ai bambini che non preparavano la lezione: “Devo fare i compiti a casa, devo fare i compiti a casa, devo fare i compiti a casa… “. Ovviamente una tale furbata, come molte altre simili, pur se meno eclatanti, non potevano passare inosservate per un motore di ricerca nato per fare soldi, e per far pagare ai propri inserzionisti fiori di denaro per un link.
I soldi muovono anche Google e Bing
Il motivo per cui i motori di ricerca vogliono risultati pertinenti, e apprezzano chi spende il proprio tempo a inserire contenuti di qualità sul web, è che poi, da questi, in maniera diretta o indiretta, aumentano il fatturato.
Una agenzia marketing non vorrebbe altro, infatti, che comparire fra i risultati di chi stia appunto cercando qualcuno a cui affidare il proprio total rebranding, o il digital marketing. Come si può convincere qualcuno ad apparire in mezzo a pagine fake, che non portano risultati reali, ma solo frasi finte nascoste fra le righe bianche? Chi non vorrebbe apparire nel bel mezzo della pagina di Wikipedia che parla di Comunicazione, Web Content, SEO, SERP?
Dunque una volta che vi sarete convinti che i motori di ricerca non sono benefattori, ma a fine trimestre devono presentare i risultati di fatturato, capirete finalmente tutto.
Capirete che ci vuole tempo e capacità editoriale per scrivere qualcosa che possa colpire, che sia pertinente, e che piaccia anche a Google. Capirete che non basta riempire il proprio sito di qualcosa che piace a noi, perchè il proprietario di un sito difficilmente può avere una visione d’insieme valida e completa. C’è chi ama i video, e riempie un sito solo di quelli, e chi le foto, perchè pensa, giustamente, che colpiscano il visitatore.
Nel web, invece, tutti pensano di aver capito tutto, e di essere pratici, bravi, migliori degli altri. E’ un ottimo risultato per chi ha creduto nella rete, questo è indubbio, ma ormai la competenza deve essere di un livello superiore all’amatore della domenica, al quello che pensa che il proprio comportamento di ricerca sia applicabile al resto del mondo.
E’ necessario capire che, per avere un risultato, come per avere un mobile che resti in piedi, o un’auto con un motore che funzioni, ci vuole un professionista vero. Potete rivolgervi a noi di Lolli Group, che seguiamo l’ottimizzazione fin dall’inizio, più o meno a metà del 1994, opure scegliere una delle altre decine (non migliaia, ma decine) di agenzie di comunicazione digitale capaci. In ogni caso chiedete sempre un report, o meglio fatevi spiegare come accedere da soli ai dati Analytics, che Google mette a disposizione gratuitamente. Solo così potrete essere certi che il vostro investimento, di qualsiasi livello sia, abbia un significato, e porti dei risultati.
Per il vostro sito web SEO, per SEO Content, comunicazione online, gestionali aziendali, programma per fatture, gestionale personalizzato o se desiderate un posizionamento nella prima pagina di Google, come per verificare il vostro ecommerce, contattateci:
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