Lolli Group ScrittaI nostri clienti ci chiedono spesso perchè dovrebbero investire, oltre che nella realizzazione di un sito web, o magari di un sito web e-commerce anche complesso, nella comunicazione, per una buona posizione nei motori di ricerca.

La concorrenza è quasi incalcolabile, e fra milioni di siti che trattano degli stessi argomenti, Google Search e gli altri daranno una posizione fra i motori di ricerca (clicca qui per vedere quanti sono…) posizioneranno – più che altro per dovere – ogni nuovo sito nella pagina numero 1.230.000 all’incirca. Sarà davvero difficile convincere un visitatore a entrarci.

Esistono, certo, i social, e un picco di visite da parte del 20% dei vostri “amici” di Facebook è auspicabile, una volta che avrete pubblicato il post “visitate il mio nuovo sito di e-commerce“, mi aiuterà nel posizionamento con i motori di ricerca. L’altro 80% dei vostri amici penserà, magari anche giustamente, “e chi se ne frega”.

Con la concorrenza di Amazon per le vendite online, seguito a ruota da catene mondiali che investono milioni di euro in pubblicità, le speranze di un ritorno di pubblico, dopo il primo passaggio, sono un po’ pochine.

Gli imprenditori, purtroppo, non si immedesimano nel comportamento degli utenti, e fingono di non considerare le motivazioni che loro stessi seguono quando visitano il web.

Quando poi sono passati molti mesi, e il contatore Google Analytics continua a segnare zero, oppure 1 visitatore (che di solito, non avendo inserito un filtro, è lo stesso proprietario del sito che va a controllare freneticamente ogni giorno se la home page è ancora nello stesso posto), l’azienda inizia timidamente a inserire qualche post, o addirittura una parte di blog, che non migliora molto la situazione. E spesso la grammatica lascia un po’ a desiderare, come nell’esempio della foto. Chi lo scrive, poi, è il nipote del cugino, che ha studiato come si usa WordPress. Da un video su YouTube.

Se il Corriere della Sera uscisse con frequenze casuali, ogni due o tre, o forse otto o dieci giorni, e qualche volta dimenticasse l’uscita per un mese o due, vi ricordereste di chiederlo in edicola? No, semplicemente dopo la seconda “non è uscito, oggi” dimentichereste che esiste, diventando clienti di un’altra testata. (mi perdoni la direzione del Corriere della Sera, l’esempio proprio su questo quotidiano viene solo dal cuore).

Ci chiedono spesso perchè i nostri collaboratori, molti di loro, sono laureati in materie letterarie, umanistiche. La comunicazione di cui necessita un sito web non è fatta di parole accozzate in inglese. Viene letta piacevolmente quando scorre, quando è semplice e ha un significato chiaro. La gente non ha tempo da perdere per intuire cosa un post voglia dire fra congiuntivi e condizionali mischiati a caso.

Noi scriviamo ogni giorno molti articoli, ognuno per un sito differente. Questo Google e gli altri motori lo notano, se ne accorgono, e pian piano la posizione nei motori di ricerca scala la classifica. Volete arrivare nella prima pagina delle ricerche su Google? Chiedetevi se il vostro sito contiene informazioni pertinenti, nuove, interessanti su quell’argomento.

Per arrivare a questi risultati di posizionamento sui motori di ricerca servono, per ora, ancora persone. Perchè il copia incolla degli articoli non è visto di buon occhio: nè dalla legge, con multe decisamente importanti, nè dai motori di ricerca, che sanno benissimo cercare e trovare i “copioni”.

Non vi offriamo necessariamente il nostro aiuto, ma se volete emergere, e non avere un sito con scritto “SCRIVERLO KE DIRTELO NON E’ FACILE”, dovete investire. O vi mettete a scrivere, o lo fate fare ad altri.