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Comunicazione online, ottimizzazione web, SEO: seguite il lavoro con noi

Non passa giorno senza trovare qualcuno che si intenda – ovviamente lo scriviamo in modo molto ironico – di SEO, di ottimizzazione web per motori di ricerca, di comunicazione online e digital marketing: una vera e propria agenzia di comunicazione scovata dietro ogni angolo.

La parte peggiore è che la maggior parte dei clienti, inconsapevolmente e nelle mani di veri e propri millantatori, spesso e volentieri ci cascano, e spendono una quantità incredibile di denaro per star dietro a ogni novità che riguardi l’ottimizzazione, o che questi personaggi propongano loro come tale.

E’ davvero un peccato che il web, o più in particolare la comunicazione sul web, non possa essere considerata come una attività seria, importante, dove sia necessario essere dei veri e propri professionisti. Noi stessi, in Lolli Group, che abbiamo sicuramente la colpa di essere troppo, davvero troppo, disponibili nei confronti dei clienti, talvolta veniamo trattati come se fossimo ragazzini al primo approccio al web. Di solito chi si lamenta è talmente confuso e ha in testa talmente tante idee diverse, da non riuscire più a distinguere il bene dal male, ciò che porta un vantaggio da ciò che invece fa spendere soldi inutilmente.

Ossessionati solo dalla curva di Analytics, di solito solo da quella che misura genericamente i visitatori, senza nemmeno capire chi possa racchiudere quella curva, avrete da questo tipo di clienti solo delle forti delusioni. Il consiglio è cercare di lasciarsi alle spalle queste attività tanto spiacevoli, e pensare comunque a realizzare un buon lavoro, per chi, almeno, lo capisce.

Anche per questo motivo abbiamo deciso di “accompagnare” come un mentore che però non si senta migliore in alcun caso, solo con un pizzico di esperienza in più, tutti coloro che siano interessati a una attività reale di SEO, di ottimizzazione, come una vera agenzie di comunicazione che si occupi del digital, e non come un giocatore delle slot machine che aspiri solo a vedere il “triplo BAR” vincente.

Abbiamo realizzato un database che riporta i 200 passi, all’incirca, che noi compiamo per ottimizzare un sito, per presentarlo ai motori di ricerca nel modo migliore, per farlo trovare con le parole chiave decise con e per il cliente. Visto che non sarebbe possibile, e in molti casi nemmeno consigliabile, svolgere tutti questi compiti insieme, uno dietro l’altro, senza attendere il risultato, li abbiamo suddivisi in compiti settimanali.

A tutti coloro che vorranno iscriversi alla nostra mailing list dedicata, invieremo dunque i compitini per la settimana, basati sulle loro parole chiave e sulle loro necessità.

Naturalmente sono benvenuti anche i proprietari di siti che riescano a capire che l’ottimizzazione è un lavoro, non un gioco, nemmeno un passatempo. Per svolgere tutti i compiti saranno necessarie almeno un paio d’ore, spesso qualcosa in più, ogni settimana.

In uno spirito di condivisione proattiva, senza che ci siano regole “segrete” e inviolabili, non ci preoccupiamo nemmeno se qualche competitor voglia iscriversi per spiare i nostri metodi. Ce ne sono sicuramente di più bravi di noi, e anzi saremmo felici di conoscerli e condividere molte idee. Tutti gli altri avranno occasione di imparare qualcosa.

Dunque per iscrivervi alla mailing list, e ricevere ogni settimana i compiti da portare a termine, potete tranquillamente inviare una mail con la richiesta a web@lolligroup.com oppure utilizzare il form qui sotto, scrivendo nel messaggio “Iscrizione mailing list SEO”.


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Reddito di cittadinanza contro il “mistero grosso del pulsante rosso”

Cosa c’entra il reddito di cittadinanza (qui il link ufficiale con le istruzioni), per cui milioni di parole sono state spese negli ultimi giorni nei telegiornali, in radio, sul web e sulla carta stampata, con un fantomatico pulsante rosso, di cui abbiamo una bella immagine qui accanto?

reddito-cittadinanza-pulsante-rosso-lolli-groupDue aspetti così lontani, così eterogenei, da sembrare un matto chi li voglia mettere uno a fianco dell’altro. Eppure sono solo due aspetti della società che è stata lasciata, in Italia, a chi oggi ha circa una quarantina d’anni, forse poco meno.

Chi è appena andato in pensione, o sta per andarci, calcolando insieme con l’INPS la fantomatica e incomprensibile “quota cento”, buttata fra milioni di parole riferite alle novità di un Governo, rispetto a quello precedente, ha lasciato proprio questa Italia, e questa Europa, così come le vediamo e viviamo.

Questi nuovi pensionati sono quelli che hanno ballato fino all’alba negli anni 90, quando tutto sembrava a portata di mano, quando i mutui per le case li davano anche a chi non avesse da parte cifre impossibili (come si fa ad avere sul conto corrente il 20% del costo di un appartamento a Roma, di 500.000 euro?), quando il lavoro esisteva, per quanto effimero, quando un lavoratore poteva permettersi di mandare la famiglia addirittura un mese intero al mare.

L’eredità lasciata alle persone di mezza età è il nulla, è questa legge per il reddito di cittadinanza che premia i poveri veri, chi davvero non riesce ad arrivare a fine mese, e promette non tanto qualche spicciolo, che ovviamente moltiplicato per i milioni aventi diritto non è poi così poco, per lo Stato, ma un lavoro.

Offerta di lavoro per tutti

Si parla di lavoro, di offerte di impiego, di personaggi che dovranno prendere per mano gli aspiranti lavoratori disoccupati e portarli davanti a non uno, non due, ma addirittura tre proposte di lavoro. Certo il lavoro potrà essere a 250 chilometri da casa, ma cosa volete che sia per chi ha voglia davvero di fare? Pensate che un imprenditore non salga su un treno o un aereo tre volte alla settimana, almeno, per superare il doppio o il triplo di quella distanza?

In Lolli Group, ad esempio, abbiamo clienti in Altro Adige, nel Trentino, in Veneto e in Friuli. Per non parlare della quantità di aziende che storicamente seguiamo e si affidano a noi, in Lombardia e a Milano in particolare. Le distanze, da Roma, sono ben più di quei 250 chilometri, e capita di tornare a casa talmente distrutti da addormentarsi nella vasca da bagno, nel primo momento di relax dopo un viaggio di qualche giorno.

Nessuno si lamenta, e non si lamenteranno, ne siamo certi, nemmeno i destinatari del reddito di cittadinanza, seguiti dai Navigator, tutor della nuova generazione. E siamo certi che anche quelli saranno scelti fra i maggiori professionisti e ricercatori in ambito di gestione e selezione del personale. Un po’ come le persone che lavorano ora ai centri per l’impiego.

Per chi non l’avesse capito, il paragrafo sopra è ironico.

Il pulsante rosso dell’IKEA

Torniamo ora al nostro pulsante rosso, dove, lo potete vedere anche ingrandendo la foto – se non ci credete – è ben in evidenza la scritta “Aprire”. C’è una porta scorrevole, c’è una saletta fumatori (cari designer e architetti IKEA, non vi ringrazieremo mai abbastanza, posto che si debba smettere di fumare appena possibile…). Ripetiamo: porta scorrevole, pulsante ROSSO con scritto “Aprire”.

Che cosa fa il 50% circa della gente che usa, o vorrebbe utilizzare la saletta? Prende la porta scorrevole, a forza, e la apre. Peraltro con uno sforzo quasi sovrumano, perchè sembra davvero dura, e ovviamente non è fatta per essere aperta a mano, ma per scorrere.

Scorrere, appunto, dopo aver premuto il pulsante ROSSO.

Le persone che aprono a forza la porta non sono semplicemente stupide. Sono distratte, perchè anche l’intelligenza di un procione sarebbe sufficiente a capire che il pulsante apre la porta, e non ci sono dubbi che anche un animale di classe inferiore potrebbe riuscirci, se avesse le informazioni che abbiamo noi umani. Ci sono splendidi video dove i polpi riescono a svitare il tappo dei barattoli di vetro, per prendere il cibo chiuso all’interno.

Siate attenti, siate svegli

Il pulsante ROSSO è l’emblema del nostro tempo. Gente distratta, che non pensa, non riflette, fa la prima cosa che passa per la mente. Non organizza e non riflette. Se non ci credete mettetevi, come abbiamo fatto noi, davanti alla porta della saletta fumatori di un negozio IKEA qualsiasi, e prendete carta e penna. Scartando quelli che rinunciano, perchè si aspettano che la porta si apra da sola, prendete nota di chi la apre a mano, a forza. La percentuale è del 50% circa. Anzi sarebbe splendido vedere uno studio universitario sull’argomento.

Noi vogliamo solo sperare che la gente che parteciperà alla domanda per il reddito di cittadinanza sia più sveglia e attenta di questi davanti al pulsante ROSSO, ma ne siamo quasi certi. Davanti alla necessità l’ingegno si mette all’opera, e anche il più distratto pensa giorno e notte come portare il pane alla famiglia. Chi ha vizi, e ha la pappa già pronta sulla tavola apparecchiata, invece, può permettersi di passeggiare guardando solo e unicamente lo schermo dello smartphone.


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SEO Web Content Management: uno strumento utilissimo

Gli pseudo esperti del SEO sono troppi, il Seo Web Content Management è diffuso anche fra i richiedenti la card per il reddito di cittadinanza. Ci piacerebbe convincere queste persone che – lavorando così – rovinano il mercato, il mercato che da reddito anche a loro. Non riusciamo, perlomeno non ci riusciamo nel centro-sud d’Italia, dove più spesso operiamo, dove tutti credono che l’ottimizzazione per i motori di ricerca sia attività semplice e alla portata di chiunque. E pensare che la maggior parte di questi non sa utilizzare Excel nemmeno per una tabella pivot!

Presi comunque dal solito buonismo, abbiamo iniziato già in altri articoli a consigliare alcuni strumenti utili per le attività SEO. Vorremmo sottolineare che, almeno per il momento, non prendiamo nessuna percentuale per le segnalazioni (anche perchè molto sono gratis, come il prossimo. Ecco dunque un utile strumento per il SEO inesperto o anche per l’aspirante professionista del web content.

SEO Tester Online, gratis per iniziare

Questo sito, Seo Tester Online, raggiungibile a questo link, offre una serie di strumenti molto utili a chi fa SEO, o almeno crede di farlo.

Alcuni nostri clienti disperati dall’assenza di risultato ci hanno mostrato addirittura degli screen shot presi da questo tool, e proposti loro dai consulenti precedenti, come a dimostrare la bontà delle parole chiave utilizzate.

A cosa serve, dunque, questo tool online, che permette di lavorare entro certi limiti anche senza un abbonamento a pagamento?

Analisi del testo SEO

Basta un click e il sistema vi analizza il testo scritto, e vi regala le metriche principali, utili per un’idea di massima, per indirizzare il vostro lavoro.

Attenzione a non prendere nulla, nemmeno questa parte, come oro colato, perchè alla valutazione di un software deve necessariamente essere aggiunta anche quella di un esperto “umano”, con un po’ di esperienza sull’argomento. Nessuo si ferma mai a riflettere su un’unica questione: se fosse tanto semplice, non lo farebbero forse tutti, bene? Invece lo fanno tutti, è vero, ma senza risultati.seo-tester-online-lolli-group

Dunque utile per molti versi, ma non l’unico strumento che vi serve. Ottimo anche per controllare la densità delle parole chiave e degli argomenti che avete pensato per il vostro post.

Analisi dei Competitor

SEO Tester Online ha una funziona che permette di mettere in paragone altri siti web, oltre al vostro, e verificare dunque il comportamento di altri competitors, nello stesso vostro settore. Specialmente quando altri avranno pensato ad affidarsi a un’agenzia di comunicazione digital esperta, piuttosto che a caciottari nel tempo libero (nulla da dire sulle ottime caciotte, ma le capacità per produrne di ottime sono molto lontane da quelle che servono nel SEO e Web Content). Analizzando i concorrenti con uno strumento professionale, potranno venirvi in mente ottime idee per migliorare il vostro posizionamento sui motori di ricerca.

Utile, quasi essenziale

Per chi lavora professionalmente con la SEO e i Web Contents, si occupa di editoria web, scrive articoli e pezzi che vogliano aiutare un sito a raggiungere alti livelli nel posizionamento con un certo gruppo di parole chiave, questo strumento è davvero molto utile, quasi indispensabile.

Ne esistono altri, e il vantaggio di poterli testare quasi tutti senza dover spendere, anche con opzioni limitate senza abbonamenti a pagamento, permette di farsi un’idea generale molto buona, prima di decidere per un’eventuale spesa.

In tutti i casi, a meno che il vostro sia un budget inesistente (in questo caso che azienda pensate di creare?), un software è utile, ma non basta per avere buoni risultati SEO. Affidatevi a una agenzia di esperti, e scoprirete che il budget è speso ottimamente, e vedendo risultati.

 


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Gli esperti del “So tutto io” in crescita

Da parte nostra abbiamo quasi rinunciato, i so tutto io, gli esperti del quartierino, i saggi di tutto lo scibile. In particolare, però, gli esperti del web, di internet, del marketing digitale e della comunicazione.

Abbiamo creato noi questi “mostri”, rendiamocene conto, anche se la maggior parte di chi legge fa parte probabilmente del gruppo sbagliato. Le signore o i signori “So tutto io” sono in realtà sempre esistiti, non sono certo una novità. Quello che ha creato il web, la rete, la possibilità di scambiare informazioni in un attimo da tutto il mondo, è l’impennata di tutti questi campioni di conoscenza.

Ecco perchè noi di Lolli Group amiamo dedicarci a quei clienti che ci affidano completamente un Brand, un Rebranding, oppure un Gestionale Personalizzato da realizzare. Oppure l’ultimissima nostro Progetto Esclusivo, una ChatBot AI con intelligenza artificiale, che permette di rispondere a domande di ogni argomento, e che potrà essere utilizzata in tutti i contesti dove un dipendente in carne e ossa abbia un costo troppo elevato per il servizio svolto: ad esempio potrà rispondere ai clienti e prendere le ordinazioni della pizza, fornire le ultime informazioni sugli aggiornamenti di un listino, prendere appuntamento dal parrucchiere… (QUI il LINK del progetto, e se vi interessa scriveteci, vi faremo avere la prima BETA VERSION da provare in esclusiva)

In questi casi, “stranamente” il “So tutto io” non appare. E’ purtroppo tremendamente sbagliato pensare di potere, da soli, occuparsi della comunicazione web digital, pensare che il SEO sia facilmente assimilabile da un paio di pagine internet, magari pubblicate 3 anni fa (chi ci fa caso, se ci sono belle foto?). Eppure la maggior parte hanno questa certezza.

Non possiamo fare a meno di riportare una lettera al Corriere, pubblicata il 2 Marzo 2019, davvero un esempio più che evidente (clicca qui per vedere il link originale):

Caro Beppe, credo che la crescita esponenziale dei “so-tutto-io” sia andata di pari passo con lo sviluppo della tecnologia digitale. I computer e gli smartphone hanno sostituito il buon senso. Se permetti ti racconto un fatto successo ad un collega, consulente informatico di provata esperienza. Anni fa fu incaricato da una ditta di seguire un cliente che si occupava di spedizioni. Per cause misteriose il software di gestione si rifiutava di emettere i documenti di trasporto o riportava dati sballati in contabilità. Era costato parecchio e al titolare scocciava tenere fermi i mezzi sul piazzale in attesa di un ripristino. Le merci partivano a mezzogiorno, “quando lo facevo io con la macchina da scrivere partivano alle cinque del mattino” aggiungeva sempre la moglie. All’ennesima minaccia di restituire tutto e chiedere i danni hanno contattato il consulente per un’analisi approfondita. Risolti alcuni strani errori, collegamenti al server e altro il gestionale era tornato a funzionare. Una settimana dopo, di lunedì mattina, nuovo blocco. Il consulente riscontra altre anomalie e interroga i dipendenti dell’azienda. Viene a sapere che il venerdì sera è passato in ufficio il figlio del titolare con un amico. Si sono seduti davanti al server e hanno “fatto qualcosa”. Fatto sta che il software ha smesso di funzionare. Fa chiamare il figlio e scopre che l’amico, presentato come “uno esperto di computer”, si era offerto per migliorare la grafica dei documenti che “erano davvero tristi”. Teoricamente smanettava per cambiare un carattere di stampa praticamente metteva tutto fuori uso. Ma il bello arriva alla domanda “ma in quale software house lavora il tuo amico?” “Software house? Ma no, fa il falegname ma è uno che sa tutto di programmi. Dopo il lavoro abbiamo bevuto una birretta e siamo venuti qui. Perché, ha fatto qualcosa che non va?” Il figlio si è preso una pedata nel sedere, l’amico è sparito per sempre, il sistema funziona ancora. Saluti.

Francesco Carli,

 

Il grande problema è che in modo immancabile l’ottimizzazione per i motori di ricerca non arriva, e il signor “So tutto io” dovrà trovare una serie di capri espiatori cui dare la colpa per il casino che avrà fatto sul sito che è andato a toccare.

Spiegare, non collaborare

Un esempio con una semplicissima attività. Una panetteria, in una zona semicentrale a Roma, che voleva pubblicizzare in modo adeguato la propria produzione, fino a renderla disponibile, e se possibile vendibile, attraverso il proprio spazio e-commerce.

La collaborazione, in quel caso, è solo iniziata a livello di due incontri. Peraltro incontri in mezzo a profumi di torte e biscotti da far impazzire anche un non amante dei dolci. Conosco una mamma che avrebbe perso la testa. Forse per mantenere un livello molto “professional”, il proprietario non ha offerto nemmeno un biscotto. Pazienza.

Avevamo già studiato un progettino di total rebranding e di indicizzazione aggressiva, per portare in poco tempo questo panettiere – pasticcere sopra i competitors. Partendo da una posizione nulla, ovvero calcolata (potete farlo voi stessi mandandoci i dati del vostro sito a questo link) oltre la centesima posizione sui motori di ricerca.

Pronti a partire, riunioni e call con tutti i collaboratori per informarli e… niente! Il cognato del titolare spunta dal nulla e dice che può occuparsene lui, può tranquillamente seguire i social e l’editing sei contenuti sul sito. Penserete a un esperto di marketing, di digital, informatica applicata? Beh, non proprio: il cognato faceva anche lui il panettiere.

Inutile dire che dopo qualche mese il sito era nella stessa posizione, e dopo due o tre articoli nelle News non ci sono più stati aggiornamenti. Inutile ancora dire che la parte di e-Commerce non ha mai ricevuto nemmeno un ordine. Il negozio si regge, e continuerà a farlo per un po’, sulla vendita al dettaglio, ma ha perso una grande occasione, perchè all’estero, come nel nostro paese, i prodotti da forno sono fra i più apprezzati del “Made in Italy”.

Il primo prodotto fra i dolci italiani – cercato su Google – in tutto il mondo, lo sapete qual è? La Pastiera Napoletana!

Il maggior problema è l’ignoranza

L’ignoranza è il peggior problema di chi si avvicina al mondo del web, di internet, della comunicazione. Perchè tutti sentano la capacità di potersi confrontare con SEO, SERP, posizionamento sui motori di ricerca, ottimizzazione pagina di internet, non si capisce davvero. Eppure nessuno avrebbe la stessa spocchia nel definirsi un esperto falegname, un bravo elettricista, un ottimo meccanico che possa pensare da solo alla propria automobile.

L’ignoranza fa in modo che, invece, il web sia considerato una sciocchezza, una stupidaggine a cui chiunque, dopo un breve corso sul web, un video di YouTube (perchè difficilmente il signor “So tutto io” legge qualcosa). E i risultati sono davvero disastrosi.

Il vantaggio è per quelle aziende che si affidano ad agenzie capaci. Queste ultime, e non necessariamente deve trattarsi di Lolli Group, hanno qualche vantaggio in più nel riuscire a districarsi fra concorrente tanto poco preparati. I competitors “fai da te” vengono sbaragliati in pochissime mosse, per didicarsi poi a migliorare il posizionamento rispetto a chi abbia un approccio professionale. Appunto, però, non sono in molti.

Decidete quello che volete, ma siate pronti a fare da esempio negativo nel web, se decidete per il “So tutto io”. E – attenzione – prima di dare il server nelle mani del cugino dell’amico di vostro cognato, che ha fatto la “scuola di internettE”, preparate una copia di backup dei dati. Scommettiamo servirà a breve?

 


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ChatBot Lolli Group

Un ChatBot risponde al posto di una persona alle richieste dei clienti via web.

  • Che prodotti avete?
  • Quando posso prenotare una visita?
  • Vorrei ordinare tre pizze per le 21
  • C’è posto per una tavolata di 10 persone?

Il nostro nuovo impegno è un ChatBot di nuovissima generazione, in italiano.

Il punto di partenza

Avete letto la storia dei ChatBot, Robot, in generale di chi parla di intelligenza artificiale? Da Deep Blue a Watson, esempi eccellenti, le capacità di questi computer, e dunque dell’interfaccia che doveva rispondere all’utente, era enorme. Terabyte di dati, sembra che in un caso tutta Wikipedia rappresentasse solo lo 0,2% del sapere globale del computer predisposto all’intelligenza artificiale.

Nel caso di Deep Blue, che giocava a scacchi, il sistema IBM poteva calcolare circa 200.000 combinazioni al secondo (ci si perdonino eventuali inesattezze, i dati sono recuperati da fonti molto diverse, di carta stampata). Comunque un’enormità di dati, se paragonati al concorrente e sfidante umano.

Ci sono state moltissime polemiche relative alla vincita di Deep Blue contro Kasparov, il campione mondiale di scacchi, ma non è questa la sede.

Siamo partiti da un’idea diversa. Prima di tutto abbiamo immaginato chi risponde normalmente, e attualmente, alle richieste di informazioni online, e chi prende gli ordini al telefono. Il lavoro dei call center e dei receptionist, indipendentemente dalla loro preparazione accademica, è a un livello molto basso. La parte linguistica è elementare, e spesso le frasi sono utilizzate in modo parziale. Ordinando una pizza al telefono non ci si aspetterebbe una chiacchierata sulla politica estera dall’inizio del secolo, e nemmeno un approfondimento di matematica computazionale.

Questo non significa che non sia complesso, cercare di avvicinare un computer alla comprensione delle migliaia di sfumature che anche una conversazione per ordinare due margherite e una birra può prendere. Non abbiamo voluto, però, partire con una quantità di dati enorme, ma con il minimo indispensabile.

Progettando il sistema perchè possa da solo imparare e quasi “studiare” ciò che serve e gli interessa, o essere in futuro caricato con le informazioni corrette.

 

A differenza dei molti strumenti già esistenti, questo ChatBot sta “imparando” la nostra lingua e risponde alle domande dei vostri clienti.

Qualsiasi attività abbiate, il ChatBot Lolli Group imparerà da voi cosa dire al pubblico, e sarà la vostra segretaria online.

E’ in grado di prenotare seguendo il vostro calendario online, e non dorme mai.

La vostra nuova reception online, 24h/24 e 7 giorni su 7. Sarà pronto a breve, per informazioni mandateci un messaggio.

 


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Il mio sito al primo posto su Google ?

Nomi Dominio Lolli GroupLo chiedono in tanti, il primo posto su Google o “almeno” la prima pagina del motore di ricerca. Essere primi fra milioni e milioni di siti che hanno le medesime parole chiave. E’ fattibile? Non è certo semplice, ma seguendo alcune regole attentamente potete garantirvi una posizione fra le migliori. A patto di capire come funziona il sistema, e non approcciare, alla maniera italianeggiante, con un semplice “ho capito tutto, ora so io”.

Intanto chiariamo che non c’è un sistema automatico – nemmeno pagando – per arrivare in prima posizione nelle ricerche organiche di Google. Se ci pensate un secondo, è questo il bene del web. Se tutte le vostre ricerche portassero a un risultato sponsorizzato, invece che a un risultato pertinente, sareste altrettanto entusiasti del web? Sarebbe come vedere solo pubblicità in televisione, sempre e solo pubblicità, al posto di qualsiasi programma.

In realtà è lo stesso Google che decide in che posto deve posizionarsi un sito e lo fa sulla base dei risultati dei suoi algoritmi: formule che incrociano dati e stabiliscono quali siano i siti più adatti a soddisfare le richieste degli utenti per ogni argomento.

E allora? Come si fa a essere primi su Google ?

L’arte di far piacere un sito a Google, e di conseguenza a tutti gli altri motori di ricerca, si chiama SEO (search engine optimization – ottimizzazione per i motori di ricerca).

La definiamo arte, piuttosto che tecnica, dato che il successo dipende molto dall’esperienza, dall’intuito e dalla sperimentazione. Sarebbe troppo semplice potersi affidare solo a regole e tecniche da manuale, pur se sono un’ottimo punto di partenza. Questa è la differenza fra un’agenzia di comunicazione, una agenzia di marketing digitale, e un semplice appassionato che pensa di aver scoperto la “chiave”.

Di sicuro vi posso dire che una buona SEO richiede tempo e a volte continua sperimentazione: se una strategia non funziona se ne deve adottare un’altra fino ad ottenere il posizionamento migliore possibile. Per questo motivo i servizi gratuiti o a basso costo, di quelli che potreste trovare con pochi dollari su Fiverr, ad esempio, non possono portare risultati. Nemmeno risultati scarsi, anzi rischiano di essere controproducenti e dannosi per il sito che volete ottimizzare per i motori di ricerca.

Sul web ci sono migliaia, milioni di pagine che spiegano come arrivare per primi su Google e sugli altri motori – da non dimenticare ad esempio Bing – ma il punto è, almeno per ciò che al momento guardano gli algoritmi, il contenuto.ottimizzazione-seo-posizionamento-motori-di-ricerca-lolli-group

Molti anni fa esistevano pagine che ripetevano decine, centinaia e migliaia di volte le parole chiave. Le scrivevano in bianco su bianco, per evitare che i visitatori le vedessero e non capissero nulla del sito. Sembravano quelle lavagne che cinquant’anni fa i maestri facevano riempire ai bambini che non preparavano la lezione: “Devo fare i compiti a casa, devo fare i compiti a casa, devo fare i compiti a casa… “. Ovviamente una tale furbata, come molte altre simili, pur se meno eclatanti, non potevano passare inosservate per un motore di ricerca nato per fare soldi, e per far pagare ai propri inserzionisti fiori di denaro per un link.

I soldi muovono anche Google e Bing

Il motivo per cui i motori di ricerca vogliono risultati pertinenti, e apprezzano chi spende il proprio tempo a inserire contenuti di qualità sul web, è che poi, da questi, in maniera diretta o indiretta, aumentano il fatturato.

Una agenzia marketing non vorrebbe altro, infatti, che comparire fra i risultati di chi stia appunto cercando qualcuno a cui affidare il proprio total rebranding, o il digital marketing. Come si può convincere qualcuno ad apparire in mezzo a pagine fake, che non portano risultati reali, ma solo frasi finte nascoste fra le righe bianche? Chi non vorrebbe apparire nel bel mezzo della pagina di Wikipedia che parla di Comunicazione, Web Content, SEO, SERP?

Dunque una volta che vi sarete convinti che i motori di ricerca non sono benefattori, ma a fine trimestre devono presentare i risultati di fatturato, capirete finalmente tutto.

Capirete che ci vuole tempo e capacità editoriale per scrivere qualcosa che possa colpire, che sia pertinente, e che piaccia anche a Google. Capirete che non basta riempire il proprio sito di qualcosa che piace a noi, perchè il proprietario di un sito difficilmente può avere una visione d’insieme valida e completa. C’è chi ama i video, e riempie un sito solo di quelli, e chi le foto, perchè pensa, giustamente, che colpiscano il visitatore.

meccanico-web-seo-serp-lolli-groupTutto questo è vero, ma gli eccessi in un senso o nell’altro non porteranno mai un buon posizionamento. D’altro canto perchè non ci mettiamo tutti a smontare il motore della nostra auto, invece di pagare un meccanico? O perchè non prendiamo martello, sega e lima e ci costruiamo da soli i mobili? Sicuramente perchè non saremmo capaci, nè di queste, nè di mille altre attività che ci coinvolgono ogni giorno, e spesso abbiamo problemi anche a sostituire un tubo per annaffiare il giardino.

Nel web, invece, tutti pensano di aver capito tutto, e di essere pratici, bravi, migliori degli altri. E’ un ottimo risultato per chi ha creduto nella rete, questo è indubbio, ma ormai la competenza deve essere di un livello superiore all’amatore della domenica, al quello che pensa che il proprio comportamento di ricerca sia applicabile al resto del mondo.

E’ necessario capire che, per avere un risultato, come per avere un mobile che resti in piedi, o un’auto con un motore che funzioni, ci vuole un professionista vero. Potete rivolgervi a noi di Lolli Group, che seguiamo l’ottimizzazione fin dall’inizio, più o meno a metà del 1994, opure scegliere una delle altre decine (non migliaia, ma decine) di agenzie di comunicazione digitale capaci. In ogni caso chiedete sempre un report, o meglio fatevi spiegare come accedere da soli ai dati Analytics, che Google mette a disposizione gratuitamente. Solo così potrete essere certi che il vostro investimento, di qualsiasi livello sia, abbia un significato, e porti dei risultati.

 


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Riapertura contributi imprese Nuova Sabatini Finanziamento Beni Strumentali

Questa interessante e soprattutto molto chiara infografica (cliccate sopra l’immagine per aprirla in una nuova finestra, più grande) vi aiuterà a capire i passi per richiedere i contributi imprese e il finanziamento per la Nuova Sabatini 2019, per nuovi macchinari e attrezzature. Sono incluse le attrezzature informatiche – PC Windows, MAC OSX, Server – Hardware e anche il Software utile all’azienda, come ad esempio il software gestionale.

Un’ottima occasione per sostituire attrezzature obsolete, e acquistare un software, magari personalizzato come i Gestionali Lolli Group ERP, che permettono di velocizzare moltissimo il lavoro dell’azienda, e rendere inutili collaborazioni esterne, fantomatici IT Specialist a caro prezzo, o altre figure legate alle attività informatiche.

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Con i nostri gestionali Lolli Group, come con i nostri pacchetti Web SEO Content All Inclusive, che portano l’azienda a livelli massimi di visualizzazione da parte degli utenti sui motori di ricerca, non avrete più bisogno di nessun altro aiuto. Basta con due, tre, dieci consulenti interni ed esterni a “scaricare il barile” delle competenze e responsabilità. Affidatevi a Lolli Group con fiducia e avrete un solo interlocutore professionale e professionista, che possa soddisfare le vostre esigenze a 360 gradi. Non solo è importante la parte strettamente tecnica IT, ma anche tutta la progettazione di qualsiasi sistema elettronico e informatico.

La Nuova Sabatini – Cos’è e quali aziende sostiene

  • La misura Beni strumentali “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese
  • La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali

La Nuova Sabatini – Cosa finanzia

  • I prodotti devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni. In pratica spese classificabili come stato patrimoniale attivo alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, così come indicati anche nel principio contabile numero 16 dell’Organismo italiano di contabilità. Sono inclusi anche software e tecnologie digitali.
  • Non sono in ogni caso ammissibili le spese per terreni, case e fabbricati, nemmeno le spese per beni usati, nonché le spese riferibili a immobilizzazioni in corso e acconti
  • Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
    • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari
    • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

La Nuova Sabatini –  Aziende beneficiarie

  • Sono ammesse a beneficiare del finanziamento tutte le micro, piccole e medie imprese (PMI) con questi requisiti:
    • regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
    • nel pieno e libero esercizio dei propri diritti
    • non sono in liquidazione volontaria
    • non sono sottoposte a procedure concorsuali
    • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
    • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
    • hanno sede in uno Stato EU, ma devono aprire una sede operativa in Italia

Settori ammessi

  • Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione unicamente dei settori:
    • attività finanziarie e assicurative
    • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

 

Link al Ministero dello Sviluppo Economico – Nuova Sabatini


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Finanziamenti per Hardware Software e Macchinari con la Nuova Sabatini

Riapertura Contributi Nuova Sabatini – Finanziamenti e Bando per Hardware Software e Nuovi Macchinari con contributi fino al 100%.

A breve riapriranno gli sportelli per la domanda di contributi per Hardware Software e Nuovi Macchinari, grazie alla cosidetta Nuova Sabatini. Il decreto direttoriale n. 1338 del 28 gennaio 2019, indica la riapertura degli sportelli per la presentazione delle domande a partire dal giorno 7 febbraio 2019. Le nuove risorse finanziarie sono state stanziate per 480 milioni di euro, introdotte con l’art. 1 comma 200 della legge 30 dicembre 2018 n. 145.

Quali contributi sono concessi

Sono concessi secondo le modalità fissate nel decreto interministeriale 25 gennaio 2016 e nella circolare direttoriale 15 febbraio 2017, n. 14036, e ss. mm. ii.

Termini

Il decreto è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Richieste precedenti di Dicembre 2018

Visto il nuovo stanziamento di risorse finanziarie, con il decreto direttoriale n. 1337 del 28 gennaio 2019, è disposto anche l’accoglimento delle prenotazioni effettuate nel mese di Dicembre 2018, non accolte o soddisfatte per assenza di risorse ancora disponibili.

Agevolazioni e Investimenti Permessi

Acquisto macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali, arredi e tecnologie digitali. Si tratta dei finanziamenti (80% da verificare) a tasso zero per investimenti in macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali, arredi, ma anche hardware e software.

Finalità e Contributi

La finalità del contributo è quello di migliorare l’accesso al credito per gli investimenti nella produzione da parte di micro, piccole e medie imprese sul territorio nazionale.
I contributi – della Nuova Sabatini – sono concessi dal Ministero dello sviluppo economico a fronte di finanziamenti bancari quinquennali per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, hardware, software e altre tecnologie digitali.

Beneficiari del contributo

Tutti i settori produttivi potranno essere beneficiari del contributo. Il finanziamento è rivolto a micro, piccole e medie imprese. Anche il settore dell’agricoltura e quello della pesca potranno vedere le proprie domande accolte.

Limiti dei finanziamenti

I finanziamenti ammessi non dovranno superare il limite di due milioni di euro per tutti gli investimenti previsti, anche se frazionati in più tranches.
I finanziamenti potranno coprire fino al 100% (da verificare) dei costi ammissibili avranno una durata massima di cinque anni dalla data di inizio. Verranno ammessi investimenti avviati solo successivamente alla data della domanda per i contributi, e conclusisi entro dodici mesi dalla data del contratto.

Data di inizio

Le domande saranno ammesse dal 7 febbraio 2019

Link alla pagina di informazioni del MISE – Ministero Sviluppo Economico

Il decreto è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Link al testo del decreto (pdf)


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La truffa del finto acquisto di un oggetto online

Ancora piuttosto in auge questo tentativo di truffa via email, pur se piuttosto semplice da smascherare: pubblicate online un oggetto in vendita e nel giro di pochi giorni, se non ore, riceverete via mail un contatto per la truffa del finto acquisto online. Di solito il truffatore risale a voi e al vostro oggetto in vendita attraverso i più noti siti web di vendita online, molto spesso capita quando pubblicate qualcosa in vendita su Subito.it, Kijiji o siti equivalenti, anche internazionali.

Dovrete poi notare la lingua utilizzata da queste persone. Pur se loro stessi dichiarino l’uso di un traduttore online, l’italiano utilizzato non sembra il possibile frutto di una traduzione, nemmeno automatica.

Ecco la prima mail di contatto della truffa online:

Salve
Non parlo con la lingua italiano j utilizzo il traduttore per voi scrive Li ringrazio per la vostra risposta riguardante la vendita del vostro annuncio pubblicare sul sito XXXX.it, io sono un privato e sono molto per l’acquisto della vostra bene.
vorrei avere alcune informazioni sul il bene: Da quando avete il bene ? Amerei avere alcune fotografie ? Siete voi il proprietario legale del bene e Quale è il prezzo finale del bene ? Ho visualizzato l’avviso del bene sul sito XXXXX.it.
Signora : pinco pallino (tanto il nome cambia sempre)

A questo punto il venditore – voi – risponderà, dettagliando con attenzione prezzo e caratteristiche del bene, ben felice di aver trovato un possibile acquirente.

Entro poche ore – da notare che il tempismo è tutto – il nostro interessato acquirente scriverà di nuovo, sempre via mail. Ecco uno dei molti esempi, se ne trovano anche sul web cercando la “Truffa dalla Costa d’Avorio”. Il testo può essere diverso, ma prestate attenzione ai tempi, perchè è proprio questo che il truffatore vuole. Non vuole che abbiate il tempo di riflettere e pensare a ciò che sta succedendo. Vuole che siate euforici per aver finalmente trovato qualcuno interessato al vostro oggetto vecchio e logoro, che qualcuno magari voleva convincervi a buttare.

Di seguito la risposta del nostro amico o amica, acquirente:

buonasera
La merce mi conviene perfettamente , confermo l’acquisto del bene . Una volta il vostro conto bancario sarà accreditato della somma totale vi invio il mio trasportatore la societa (Fedex) della società marittimo per il ritiro della merce a vostro domicilio. Le spese di trasporto sono a mio carico. dunque se siete d’accordo per la procedura , aspetto di ricevere le informazioni seguenti per concludere l’aquisto:
Nome /Cognome :
Iban o numero di la carta postpay :
Confermate il prezzo finale :
Indrizzo domicilio actuele :
la vostra scheda di identificazione per la garanzia dell’operazione.
Il vostro numero di telefono :
È io che è incaricato di pagare le spese della spedizione, io spera che siate una persona seria in che posso avere fiducia. Con più fiducia nell’operazione, Sono di nazionalità spagnolo risiedo al mali per ragioni professionali.
Ecco il Mia identificazione

Grazie per la vostra buona comprensio
SIGNORA : pineiro fungueirino aitana
Giusto per sembrarvi più realistico, il truffaldino aggiunge una carta di identità, di un paese qualsiasi, ovviamente trovata nel dark web e trafugata chissà dove.

La vera truffa qual è?

Vi chiederete, naturalmente, come facciano questi a truffare lo sprovveduto. Al massimo ha il mio IBAN o il numero della mia PostePay, ma poi ?
Il seguito della storia è che il finto acquirente vi scriverà di nuovo, dicendovi che lui ha fatto il bonifico, ma la banca lo ha bloccato per colpa di alcune spese impreviste. Lui le ha ovviamente anticipate, ma ora le deve riavere, tanto voi le trovate insieme al prezzo del bene nel bonifico stesso, no? Per sbloccare il trasferimento ci vuole una somma, che il truffatore vuole ricevere non più con un bonifico, anche se sembra pratico di IBAN internazionali, ma con un’operazione via Western Union o Money Gram, non tracciata nè rintracciabile.
Non fatelo mai, perchè non vedrete mai più i vostri soldi. Ovviamente lo stesso bonifico, con il finto acquirente, spariranno nel nulla subito dopo aver pagato questa somma per le finte spese.
L’unico modo per difendersi è cancellare queste mail, e ricordarsi che a nessuno può interessare il vostro articolo dall’altra parte del Mondo, o in Africa. Se ci riflettete un secondo, capirete perfettamente quanto poco sia plausibile.


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LolliGroup_AImn

Phishing Messaggio Poste Italiane PostePay

Ancora una volta un messaggio finto, un phishing con un messaggio sms da Poste Italiane. Questa volta è studiato molto bene, e non è poi così difficile cadere nel tranello, e fornire informazioni personali e sulla propria carta di credito.

Mai e poi mai fornite informazioni sulla carta di credito se non sui siti noti e sicuri, come i più famosi ecommerce, Amazon ad esempio, o i sistemi di pagamento noti e che comunque la carta la chiedono solo la prima volta, tipo PayPal.

Quello che subito vi deve far insospettire è che la pagina web dove siete inviati per inserire i dati richiesti, non chiede di inserire nessuno user nè password personali, nessun codice, nulla. Quindi è una pagina aperta al pubblico. Se avete una vera carta PostePay sapete invece che per ogni operazione esiste un sistema misto di username/password/sms di conferma.

Inoltre, lo vedremo di seguito, il dominio del sito vi deve sempre far pensare a cosa state facendo. Il nome del sito è quello che vedete in alto nella riga del browser, quando aprite una pagina web. In questo caso è anche scritto in chiaro nel messaggio ed è www.posteit.net/Poste.html. Potete notare che il sito non è quello reale www.poste.it, e addirittura ha una estensione nemmeno simile alla nostra nazionale “.it”. Se lo guardate con attenzione, capirete come sia stato creato ad arte per ingannare proprio l’utente frettoloso, che clicca e scrive, e solo dopo ci pensa.

Come funziona il messaggio dalle finte Poste Italiane

Da questa immagine potete vedere come il messaggio sembri arrivare, su un comune smartphone, dallo stesso indirizzo utilizzato dalle Poste Italiane vere, quelle che comunicano informazioni e notizie ai propri correntisti Bancoposta, oppure a chi possegga carte di credito PostePay o Evolution.

L’inganno è ben fatto, perchè come vedete il messaggio va a finire nella stessa cartella, o elenco, di messaggi reali e realmente ricevuti da Poste Italiane.

phishing-poste-italiane-postepay-evolution-lolli-group

La pagina web falsa di Poste Italiane

Qui sotto potete vedere la pagina a cui l’utente è indirizzato, cliccando sul link indicato sul messaggio.
Molti pensano che in questo momento sul cellulare possa essersi installato un virus, un malware, ma è solo sulla pagina web che i criminali prenderanno le informazioni di cui hanno bisogno per svuotare in un attimo la carta di credito PostePay o PostePay Evolution, o altro tipo.

phishing-web-pagina-poste-italiane-postepay-evolution-lolli-group

La pagina è creata con una grafica assolutamente simile a quella reale delle Poste Italiane. Potrebbe far pensare a una truffa il solo vedersi sempre rimandati alla stessa pagina, qualsiasi pulsante o link che si clicchi. Sia cliccando sulle “domande”, infatti, sia su “hai bisogno di aiuto” o altri link, si ritorna sempre alla medesima pagina, dove chiedono di inserire i dati della carta di credito.

Infine tenete sempre presente che il CV2, ivvero il numero scritto sul retro della vostra carta di credito, qualsiasi essa sia, è un numero di controllo che serve a chiunque per utilizzarla come se foste voi a farlo. Senza quel codice i numeri della carta servono a poco. Quindi ancora una volta, pensate sempre per quale motivo un sito, non protetto da user e password, in chiaro, senza nessuna protezione, voglia proprio questi dati da voi. E poi se fosse davvero il sito di PostePay, o di Poste Italiane, che hanno rilasciato la carta, i vostri dati e i numeri della carta li avrebbero già, o no? L’hanno stampata loro…

Verifica finale antiphishing, per i più attenti

Ultimo controllo, più che altro per curiosità, lo potete fare proprio sul nome del sito. Esistono sul web i registri, pubblici, di tutti i nomi dei domini internet. Si chiamano genericamente “whois“. Ad esempio se controllate il dominio lolligroup.com scoprirete che è intestato alla nostra ditta, l’indirizzo e tutti i dati utli per rintracciarci. Idem per la maggior parte dei siti, qualsiasi estensione abbiano. Che sia un sito .it, oppure .com, o ancora .net come nel caso di questo phishing Poste Italiane, esiste un registro Whois che elenca il nome, o i nomi, di chi lo ha registrato.

Basta cercare su un motore di ricerca, ad esempio per un sito .it, le parole “whois it” e uno dei risultati sarà il sito ufficiale del registro, in questo caso www.nic.it. Poi esiste sempre una casella dove cercare il nome del sito, e avere i risultati.

Abbiamo eseguito la ricerca al posto vostro, e qui sotto vedete il risultato per il sito fasullo, .net e il sito reale di poste, ovvero www.poste.it. Guarda caso le informazioni per il sito falso sono oscurate, e non sembra esserci nessun proprietario. E’ una opzione che, pagando, si può scegliere. Ovviamente si sceglie se avete qualcosa da nascondere, o per motivi molto particolari legati alla privacy.

Ecco le due immagini per voi.

Ecco la ricerca fatta sul dominio reale delle Poste Italiane, che raggruppano anche le carta PostePay ed Evolution:

phishing-whois-it-pagina-poste-italiane-postepay-evolution-lolli-group

Ecco invece la ricerca sul sito falso .net:

phishing-whois-net-pagina-poste-italiane-postepay-evolution-lolli-group

Conclusioni sul phishing

Attenzione, quindi, sempre estrema attenzione a tutto ciò che ricevete via mail, via web, e, come in questo caso, anche via messaggi sms o WhatsApp. Inserendo i dati della vostra carta su uno di questi siti di phishing, infatti, non farete nemmeno a tempo a pensarci che la carta sarà già vuota, con operazioni immediate effettuate dai server automatici dei criminali.
Nel dubbio, fermatevi un momento e riflettete: per quale motivo mi dovrebbero chiedere queste informazioni? Soprattutto, perchè mi sollecitano a dare queste informazioni? E, solo dopo, verificate con gli strumenti che avete a disposizione, e leggendo e rileggendo ciò che vi appare davanti, prima di decidere il da farsi.
Mai, comunque, ma proprio mai, qualcuno vi manda un messaggio per chiedere, legalmente, i dati della vostra carta di credito.

Rendete sicuro il vostro sito

Molti siti web italiani e stranieri sono ancora poco sicuri, la maggior parte non ha ancora il simbolo del lucchetto che evidenzia i certificati di sicurezza SSL installati, che garantiscono transazioni sicure. E’ assurdo che molti siti legali non si pongano nemmeno il problema, mentre, come abbiamo visto, i siti di phishing che tentano di rubare i dati delle vostre carte di credito sono, paradossalmente, sicuri e certificati con il lucchetto verde SSL.
Per qualsiasi informazione su un vostro sito web, per renderlo sicuro, per aggiungere contenuti SEO GDPR o per garantire la privacy sui vostri database gestionali, sui vostri sistemi operativi in ufficio o personali, contattateci agli indirizzi di QUESTA PAGINA.

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