Social che danneggiano la ricerca di lavoro
Non si può pretendere che una ragazza o un ragazzo, qualsiasi sia la loro generazione, Z, X, Y o altra lettera venga in mente, non compaiano sui social.
Alcuni sono fin troppo noti, e, come è successo con MySpace, anche Facebook sta lasciando il posto ad altri, più nuovi e immediati, che tentano di offrire più visibilità. Ad esempio Tik Tok, ma anche YouTube, Twitter, senza parlare delle chat e gruppi di Whatsapp.
Quale visibilità
Esistono casi in cui la visibilità, non troppo spinta e magari nemmeno cercata, abbia portato a qualcosa di utile nel mondo del lavoro. Penso ad esempio ai molti cronisti di Striscia la Notizia che hanno trovato un loro posto nel mondo del giornalismo iniziando proprio da qualche video su YouTube.
Per uno che spicca, e che viene chiamato da una testata per lavorare, ce ne sono centomila che non avranno mai successo, e sono la maggior parte.
Molti si spingono a realizzare challenge, ovvero delle “gare” sui social, sfidando in una o l’altra attività altre persone mai viste nè conosciute.
A prima vista non c’è nulla di male a ballare davanti alla camera del telefono, e postare il risultato sui social, ma ci sono piccole variazioni che decideranno il vostro futuro, e non in maniera positiva.
Attento a come ti poni
Una donna di 40 anni che balla come una diciottenne, sull’onda dell’ultima canzone nota, fa abbastanza ridere. Non lo dico io, lo dice la gente con i commenti ai video.
Fa peggio però la ragazza che si atteggia con una posa provocante, o, come di moda ultimamente, fa di tutto per mostrare una scollatura, magari abbondante.
Non è l’atteggiamento provocatorio a danneggiarvi, ma il postare atteggiamenti compulsivi e ossessivi. La voglia di apparire, ultimamente si nota moltissimo su Tik Tok, spinge ad atteggiamenti sempre più compromettenti.
Ricordatevi che non abitiamo in Svezia, o almeno non dovreste essere del Nord Europa se leggete queste righe in italiano. Viviamo in un paese cattolico, che ha solo l’atteggiamento liberale, ma che, sotto sotto (e nemmeno troppo, in realtà), condanna chiunque abbia una espressività eccessiva. Chiunque si atteggi, mostri troppo, sia troppo provocante, corre il rischio di essere immediatamente posizionata/o nella casella peggiore della mente di un datore di lavoro.
Non parlare di te, dei tuoi gusti e di informazioni sensibili
Se pensi che un video su Tik Tok sia impossibile da trovare, ti sbagli. E ti sbagli di grosso. Noi stessi in Lolli Group abbiamo realizzato un sistema software gestionale social che permette di cercare, e trovare, ogni riferimento a un utente, su ogni social esistente. Se un esperto di recruiting non vuole usare un software come il nostro, ci metterà comunque poco tempo a trovarti sui social, anche se avrai camuffato il tuo nome, o avrai utilizzato uno pseudonimo.
Dalla foto del tuo cv, ad esempio, ci sono molti modi per trovare qualcosa che ti appartenga nel web.
E il tuo Tik Tok dove dici che sei bisex, sarà davanti a tutto.
Siamo assolutamente d’accordo, non ci dovrebbe mai essere alcuna discriminazione basata su sesso, orientamento sessuale, religione, vita. Non si dovrebbe mai escludere una persona da un posto di lavoro perchè ha intenzione di avere figli. Certo. Questa è la teoria.
Se sei convinto che anche nel mondo del lavoro sia così, che nessuno ti escluda perchè hai l’età da “figli e famiglia”, probabilmente non hai abbastanza esperienza, e non hai avuto che pochissimi colloqui di lavoro.
Viviamo in un posto dove chiedono il “curriculum con foto” anche per posizioni di scaffalista di notte, oppure per le pulizie alle 5 del mattino in un ufficio. A cosa pensi che servano? Davvero credi che possano aiutare il datore di lavoro a scegliere la persona che tiene meglio la scopa in mano?
Verrai selezionato per il tuo aspetto fisico, decisamente. Subito dopo il tuo account sarà verificato in ogni social, alla ricerca di tue immagini provocanti o idiote o, ancora peggio, politicamente impegnate.
Provocazioni pericolose per la carriera
La parte peggiore è che moltissimi video e immagini vengono realizzate solo per provocare, con lo scopo di guadagnare like, visite, seguaci, followers.
Un video come quello che vedete qui a fianco presenta una ragazza come bisex. Di questi ce ne sono a migliaia, e davvero non si può immaginare che, pur potendo fare coming out molto più semplicemente di vent’anni fa, il nostro mondo sia tanto pieno di gay, lesbiche, bisex. Statisticamente sembra un po’ strano, e i numeri ci suggeriscono che, per la maggior parte, si tratti di scherzi, di falsità solo per arrivare a farsi notare.
Davvero credete che uno “scherzo” simile, che rimarrà in rete fino alla fine del mondo, nascosto fra miliardi di terabyte di dati, non condizioni il vostro lavoro?
Probabilmente il vostro recruiter se ne accorgerà, e per questo potrete essere scartati, ovviamente senza che nessuno ve ne parli. Oppure lo troverà qualche collega nel nuovo lavoro, e sarete così ghettizzati, messi da parte, tenuti in un angolo e mobbizzati fino al vostro licenziamento.
Basta davvero molto meno, immaginate una notizia del genere in pasto a colleghi nullafacenti, idioti e annoiati.
Esattamente come voi quando vi siete inventati il video, e quando avete deciso di postarlo per far ridere qualcuno (chi?) e ottenere più like.
In rete si trovano anche molti video di ragazze che parlano di avere figli, che sognano una famiglia, oppure che chiacchierano amabilmente delle proprie esperienze sessuali, non proprio definibili “normali” dalla massa.
Ripeto di nuovo che questa non è l’opinione di chi scrive, che è del tutto liberale e disinteressato totalmente alla sfera personale di chiunque. Questa è – però -sicuramente l’opinione e l’atteggiamento della maggior parte dei vostri futuri datori di lavoro, dei vostri selezionatori, in qualsiasi campo vi troviate.
Succederà ovunque, ma nel nostro paese ancora di più. E se ancora pensate di lottare per i diritti del Mondo, per la comunità arcobaleno, LGBT, o che avere un figlio e dichiararlo in ufficio sia una buona idea, vuol dire che non avete un lavoro, o lo avete in una azienda illuminata, o ancora non privata.
Se aspirate a trovare lavoro in una qualsiasi impresa del nostro paese, o in molti paesi in Europa, dato che non siete abbastanza capaci per nascondere la vostra identità nella rete, usando nomi di fantasia (una challenge su Tik Tok è un video dove l’utente dichiara nome, cognome, orientamento sessuale, abitudini, residenza, età… peggio di così!), andate immediatamente a cancellare le vostre immagini o video che abbiano qualsiasi scostamento dall’idea di liberalità medievale che vige nella nostra nazione.
Se avete bisogno di una mano, scriveteci.
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